Affrontare la fine di un matrimonio è una decisione difficile e dolorosa.

Spesso, quando si decide di divorziare, non è sempre chiaro quanto tempo debba passare tra la separazione e la presentazione della domanda di divorzio. In questo articolo di Studio Legale Bombini analizzeremo i termini previsti dalla legge italiana per il divorzio, chiarendo le differenze tra separazione consensuale e giudiziale.

Separazione consensuale e giudiziale

Per prima cosa, è importante definire le differenze tra separazione consensuale e giudiziale.

La differenza principale tra separazione consensuale e giudiziale sta nel livello di accordo tra i coniugi. Nella separazione consensuale c’è pieno accordo su tutto, formalizzato in un accordo omologato dal Tribunale. Nella giudiziale manca l’accordo, e il Tribunale decide con una sentenza. La separazione consensuale è senza dubbio la soluzione più rapida e semplice, ma richiede che gli ex coniugi siano d’accordo su tutto. La giudiziale è più complessa, ma permette al Tribunale di dirimere le controversie.

La scelta dipende da diversi fattori e richiede una valutazione attenta del proprio caso specifico. È consigliabile rivolgersi ad un avvocato che si occupa di diritto di famiglia per ricevere una consulenza personalizzata.

Tempistiche per il divorzio

I tempi per ottenere il divorzio in Italia variano a seconda del tipo di separazione che precede la richiesta. In particolare in caso di separazione consensuale è necessario attendere 6 mesi dalla data di comparizione dei coniugi davanti al Presidente del Tribunale per poter presentare domanda di divorzio.

In caso si tratti di una separazione giudiziale, il tempo di attesa sale a 1 anno dalla data di autorizzazione a vivere separati, presente nella sentenza parziale sullo status.

Decorrenza dei termini

Dopo aver presentato la domanda di separazione, decorrono i termini di attesa per poter richiedere il divorzio. Questi termini variano a seconda del tipo di separazione.

Separazione consensuale

Il termine di 6 mesi decorre dalla data di comparizione dei coniugi davanti al Presidente del Tribunale, durante l’udienza presidenziale. In questa sede, i coniugi sottoscrivono un accordo di separazione che disciplina i loro rapporti patrimoniali e personali.

Separazione giudiziale

Il termine di 1 anno decorre dalla data di comparizione dei coniugi e dall’autorizzazione a vivere separati, presente nella sentenza parziale sullo status. La sentenza diviene definitiva dopo 6 mesi, durante i quali è possibile appellarsi.

È importante sottolineare che i termini di attesa per il divorzio sono perentori. Ciò significa che non è possibile interromperli o abbreviarli.

Casi eccezionali

Esistono però dei casi eccezionali in cui è possibile presentare domanda di divorzio senza dover attendere i termini di separazione.

In caso uno dei due coniugi sia condannato, è possibile presentare domanda di divorzio senza attendere i termini di separazione se il coniuge è stato condannato per delitti di particolare gravità dopo il matrimonio, come ad esempio omicidio, violenza sessuale o maltrattamenti in famiglia.

Inoltre, è possibile presentare domanda di divorzio in qualsiasi momento se il matrimonio non è stato consumato. In questo caso, il matrimonio è considerato nullo e non produce effetti.

Cosa fare per chiedere il divorzio

Per fare domanda di divorzio è importante rivolgersi ad un avvocato esperto in diritto di famiglia per ricevere una consulenza personalizzata sul proprio caso specifico. È possibile richiedere informazioni sui tempi e le procedure per il divorzio presso il Tribunale competente o presso i consultori familiari.

Per presentare domanda di divorzio è necessario avere a disposizione una serie di documenti, tra cui il certificato di matrimonio, lo stato di famiglia, l’estratto di atto di nascita e il certificato di residenza. L’articolo è informativo e non sostituisce la consulenza di un professionista.

Per una consulenza personalizzata sul tuo caso specifico, contatta lo Studio Legale Loredana Bombini.